San Vito al Tagliamento
La Terra di San Vito al Tagliamento si trova in una posizione strategica, a ridosso di uno dei principali guadi del fiume Tagliamento. Per questo fin dai tempi di Roma e soprattutto dal basso medioevo ha avuto un ruolo rilevante nella storia del Friuli e non solo.
La zona è abitata fin dalla preistoria, a causa della vicinanza del fiume e della presenza delle olle di risorgiva, sorgenti naturali che garantivano la risorsa più importante per la vita: l’acqua.
In età romana nel territorio era presente una Villa Rustica, ovvero un piccolo centro abitato che faceva capo a un grande proprietario terriero. È probabile che in zona ci fosse anche una stazione della strada che univa la vicina città di Concordia alla regione del Norico (oggi Austria).
I resti archeologici ci dicono che l’area continuò ad essere abitata anche dopo la caduta dell’Impero Romano. Le prime fonti a parlare di centri urbani nella zona risalgono al X secolo, quando l’imperatore Ottone III donò i villaggi costruiti dopo l’invasione dei temibili Ungari al Patriarca di Aquileia, il vescovo-soldato che governava il Friuli. San Vito venne menzionata ufficialmente per la prima volta nel 1182, in una Bolla Papale che dichiara le proprietà della vicina abbazia di Sesto.
Da quel momento San Vito ebbe un ruolo sempre più importante. Diventò una delle città preferite dai Patriarchi di Aquileia e ospitò spesso il parlamento del Patriarcato nella loggia e nel castello. Nel 1420 la Repubblica di Venezia conquistò il Friuli e cominciò uno speciale rapporto di amicizia e lealtà tra San Vito e la Serenissima.
In quello stesso secolo le scorrerie dei Turchi Ottomani terrorizzarono il Friuli ma San Vito fu tra le poche città in grado di resistere grazie alle sue mura e ai suoi fossati.
Nel 1797, dopo aver conquistato il Friuli, Napoleone firmò il trattato di Campoformido, cedendo San Vito e i territori della Repubblica di Venezia agli Asburgo d’Austria. Nel corso del 1800 San Vito crebbe ancora fino a diventare il secondo comune del Friuli per numero di abitanti.
Nel 1866 San Vito passò al Regno d’Italia e continuò l’espansione cominciata dagli austriaci, assomigliando sempre di più alla cittadina odierna.
Nella Prima Guerra Mondiale, dopo la disfatta di Caporetto del 1917, San Vito diventò uno dei quartieri generali dell’esercito austriaco, a causa della sua posizione a ridosso del Tagliamento. Allo stesso modo la città fu occupata dai nazisti dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale.
Tra il 30 aprile ed il 1° Maggio 1945 la città venne liberata.
Oggi San Vito è una cittadina tranquilla di medie dimensioni, non famosa quanto le grandi mete turistiche e città d’arte a livello nazionale, ma, se si osserva attentamente, le vie del centro possono ancora raccontare le storie dei numerosi artisti, scienziati e politici che hanno vissuto in questa terra.

Piazza del popolo

Torri
